Nel mezzo di un’attività che richiede a dei giovani studenti di analizzare un problema, collaborare con i compagni e fare un brainstorming per trovare possibili soluzioni, un ragazzo si stacca dal gruppo in cui sta lavorando per venire a chiedere aiuto.

Allarme.

“Mi trovo in difficoltà! Non so come fare!”

“Come fare cosa?”

“Eh… Io sono bravo in genere, sono uno che se la cava. Ma adesso sono in crisi. Non sono abituato a risolvere un problema senza avere delle istruzioni da seguire. ”

“Non so se ho capito bene. Spiegami.”

“Cioè… di solito l’insegnante a scuola prima mi fa vedere come si procede per risolvere un problema e poi io ripeto. Così imparo.”

“Capisco. Potrebbero esserci più modi per arrivare a risolvere un problema e più di una soluzione. Non c’è un manuale infallibile delle istruzioni per ogni situazione.”

“Ma come faccio?”

“Prova a usare intuizione, un po’ di creatività e le tue conoscenze. Discuti con gli altri compagni e trovate insieme il modo per procedere e affrontare il problema.”

“Ma se poi il metodo che usiamo non va bene?”

“Cosa succede?”

“Che sbagliamo a procedere. E se non troviamo la soluzione giusta?”

“Beh… Avrete trovato un modo per cui il vostro modo di procedere non funziona.”

“Eh ma poi non riusciamo a portare a termine il task entro la scadenza.”

“Cosa succederà se non terminate il task entro la scadenza?”

“Avremo fallito e perso tempo.”

“E quindi?”

“Non vogliamo perdere tempo e fallire. ”

“Allora fate in modo che non accada. E se capiterà, vuol dire che avrete investito del tempo per imparare qualcosa di nuovo.”

“Imparare cosa?”

“Sarete voi a scoprirlo.”